La LAICITÀ, un tempo il chierico era l’uomo istruito e colto e il  laico era l’uomo non istruito.

Oggi, miracolo di Saturno , dio del tempo, sembra che le cose si siano ribaltate, il laico è la persona colta e progressista il chierico -religioso è sinonimo di arretratezza culturale e grettezza di pensiero non al passo dei tempi.

” ahi serva italia di dolore ostello, non donna di virtù ma bordello””!!!

” ahi cultura di dolore ostello, non donna di virtù ma bordello”!

La cultura moderna è come l’italia al tempo di Dante un autentico bordello!!

LAICO, lasciando decadere l’accezione mediavale di sostanziale ignoranza, ma nell’accezione moderna di colui che in nome di una visione relativistica della vita fa proprio il valore della salvaguardia di ogni punto di vista, nel nome di Protagora che affermava che .” sullo stesso argomento possiamo avere due opinioni opposte ugualmente vere”, per cui ognuno di noi è invitato al rispetto della verità altrui e in modo particolare chi detiene il potere : lo stato che deve essere rigorosamente laico.

Il punto dolente di questa visione laica sta proprio nel concetto di verità. un conto è la verità sofistica che riguarda il mondo esterno: res estensa (direbbe Cartesio), un conto è la verità che riguarda la nostra stessa mente ( res cogitans , per Cartesio, ragione pura  per Kant)

I fautori della verità sofistica che riguarda il mondo esterno, sono coloro che si autodefiniscono laici e in nome di tale verità reclamano la laicità dello stato che garntisca proprio questa molteplicità di vedute.

Personalmente concordo con l’idea che lo stato garantisca la molteplicità delle visioni soggettive del mondo, purchè, in nome di un relativismo assoluto ed assunto esso stesso come unica verità, non si vadano a discriminare tutti coloro che invece,, pur riconoscendo che per quando riguarda la visuone sul mondo esterno ogni visione può essere vera, ritengono invece che per quanto riguarda la natura della mente ( res cogitans o ragion pura) esiste solo un argomento vero e tutti gli altri sono falsi. Questa discriminazione la si avverte ogni volta che si parla ,da parte dei relativisti laico progressisti, delle religioni o quando si bolla qualcuno con la frase ” che pensi di essere il depositario di una verità assoluta!!!” e non si accorgo del paradosso in cui stanno cadendo. Questo è il meno, questo ignorare che esistono due verità , una che riguarda il mondo esterno e una che riguarda il mondo interno, ha portato e porta a discriminare concretamente tutti i fautori della verità interna che riguarda la mente stessa, esempio eclatante è stato il negare a benedetto xvi di tenere una letio magistralis all’università di Roma proprio in nome di una verità relativa contro un culore di una verita non relativa che riguarda la nostra mente.Benedetto xvi, non ne fece un drammo, e non fece la lezione , accettando il loro punto di vista, strano come un cultore di una verità non relativa si dimostra nei fatti più tollerante di chi in nome di una verità relativa, a” parole”, si proclamano garanti e  custodi del diritto soggettivo ad esprimere le proprie opinioni e i propri punti di vista.Quale è la causa di questo palese comportamento paradossale che nega nei fatti quello che afferma di voler garantire a parole, mentre Benedetto xvi sembra, all’opposto, negare a parole ma garantire nei fatti? Certo è strano…la causa di questa stranezza sta nel fatto che i laici, ignorano (torna l’aggettivo mediovale) che un conto è la relatività soggettiva dei punti di vista che riguarda il mondo esterno e un conto è la verità che riguarda la res cogitans o ragione pura a cui non è estendibile la verità dei vari punti di vista tutti legittimi che riguardano il mondo esterno.L’affermazione che la nostra mente (res cogitans o ragion punta) può avere punti di vista diversi quante sono le menti è comunque una affermazione “vera” universale circa il funzionamento della res cogitans quando esplica la sua attività di rispecchiamento di qualcosa di esterno…allora per le caratteristiche comuni della res cogitans ,ogni rispecchiamento anche opposto è vero.Prendete nota : “caratteristiche comuni della res cogitans….si parla della nostra mente e non più del monto esterno e stiamo dicendo che la nostra res cogitans ha caratteriche comuni a tutti.