Riflettendo fra me e me, come spesso mi capita, cercando una sintesi delle difficotà dell’uomo e del modo più efficace e rapido per trasformarle in opportunità, si è fatta strada dentro di me un’idea che voglio condividere.
La psicologia e la psichiatria si sono perse e disperse in tante diagnosi e descrizioni dei comportamenti umani e per ogni diagnosi e descrizioni hanno messo in campo una cura, io fin dalla prima seduta, trent’anni fa, ho realizzato che ogni definizione o diagnosi implicava un giudizio e poteva condizionare il rapporto terapeutico e qualunque tipo di analisi, quindi è stato naturale ,per me, sospendere ogni diagnosi e privilegiare la relazione. Una relazione,però alla pari, come si pretende nelle relazioni di aiuto, è impossibile ed inutile , una relazione utile è la relazione in cui uno fa da guida e chi fa da guida deve conoscere la strada. Per trent’anni ho fatto da guida, prima a naso, poi con sempre più coerenza e conoscenza, ho guidato persone a superare delle “soglie” che non riuscivano a superare. Continuando a superare soglie è diventato sempre più chiaro quello che stavo facendo ( del resto la consapevolezza, come dice Hegel, è l’uccello di minerva che si leva sul far della sera): che, cioè,stavo attraversando soglie collocate tra colonne e sempre di più è risultato chiaro che tutti noi ,compresi i terapeuti ,lungo il loro cammino ,abbiamo tre soglie da attraversare: la prima è la soglia collocata tra le COLONNE DELLA VITA E DELLA MORTE
la seconda è collocata tra le COLONNE DEL BENE E DEL MALE
e la terza è colloca tra le COLONNE DELLE BENEDIZIONI E DELLE MALEDIZIONI ( dire bene e dire male)
ORA se ripercorriamo la nostra vita ,e un terapeuta ripercorre le vite dei propri pazienti, ci accorgiamo che le persone le possiamo distinguere così: Persone che attraversano le tre soglie senza danni,
Persone che attraversano senza danni due delle tre ma ,per es ,inciampano nella soglia fra le colonne della vita e della morte scatenando tutta una serie di sofferenze emotive e di comportamenti inadeguati.
Pensiamo alle persone che hanno ansie e paure più o meno accentuate che riguardano la propria salute, come mai non riescono ad attraversare questa soglia? cosa accade?
Bene, se da terapeuta mi confronto con il mio paziente ( confronto doveroso) noto che io attraverso questa soglia senza danni…..la domanda è quale è la ragione di questa differenza?ho scoperto che se un terapeuta si chiede le ragioni di questa differenza approda ad un nuovo modo di fare analisi e crea una terapia innovativa.
Andiamo avanti e confrontiamoci: io , Colaianni, non ho mai provato ansie , timori e altro che potesse riguardare la mia salute e posso affermare che ho sempre vissuto come se fossi eterno anche sapendo di morire.
I pazienti che soffrono di ansie ecc in che si differenziano, pensano come me di vivere in eterno pur sapendo di morire? ( autentico paradosso), no , quello che salta evidente è che questi pazienti cercano di vivere il più allungo possibile sapendo con certezza che possono morire ( dal punto di vista logico non fa una grinza) ma loro soffrono e io no, dov’è l’arcano? l’arcano sta nel fatto che questi pazienti non cercano di vivere semplicemente in buona salute come faccio anche io,,,ma cercano di evitare la malattia e la morte per assicurasi la salute e la vita.
Se gi psicologi o gli psichiatri mettono nel cassetto le diagnosi possono imbattersi in questo modo di pensare che è comune a tuuti coloro che hanno ansie e attacchi di panico in relazione alla salute.
Un attimo di riflessione; chi vuole evitare la malatia e la morte per vivere in buona salute, sta forse pensando a un qualcosa di piacevole o a qualcosa di pericoloso per la sua vita? la risposta è ovvia e dato che è ovvia sarà ovvio che debba temere e se teme deve avere una reazione di fuga= ansia, attacchi di panico, ecc..
UNA ULTERIORE RIFLESSIONE : abbiamo detto che vogliamo e desideriamo vivere in buona salute…questo volere e desiderare riguarda il presente o si rivolge al futuro? risposta ovvia : al futuro
ORA UNA DOMANDA CRUCIALE a cui tutti rispondiamo in modo ovvio ed uguale : IL FUTURO È CERTO O INCERTO? risposta ovvia per tutti :INCERTO
Attimo di rifressione: questa soglia ha due colonne : LA VITA E LA MORTE e un guardiano IL FUTURO INCERTO
SE mi limito a vivere come se fossi eterno pur sapeno di morire, non cerco di scegliere la cura giusta, lo stile di vita giusto e capace di GARANTIRMI di non incappare nella malattia e nella morte
SE do per scontato che il futuro è incerto non cerco garanzie perchè do per scontato che non ci sono…per cui faccio quello che posso per vivere… in una parola, mi occupo di vivere..
I nostri pazienti, che definisco eroi, invece fanno di tutto per fare qualcosa che gli eviti le malattie e la morte per poter vivere…ma anche ai nostri eroi, mentre si accingono a passare la soglia, gli viene in mente che IL FUTURO è INCERTO, ma mentre io e tutti coloroche non scatenano emozioni su questa soglia, danno per scontato che è così e si comportano di conseguenza, i nostri eroi pur sapendolo si comportano come se, oscuramente, sapessero che c’è una via sicura per attraversare la soglia…la tragica conseguenza di tutto ciò, è che, finchè non trovano questa via sicura,saranno nella sofferenza
LA MIA TERAPIA E ANALISI INNOVATIVA vuol indicare a questi eroi la via sicura che disperatamente cercano
Perché li definisce eroi?