Si racconta che un giorno Francesco D’Assisi portò i suoi giovani novizi in un campo… diede a tutti un cavolo e una zappa e disse di piantare i cavoli con le foglie nella terra e le radici in alto. Tutti ubbidirono eccetto un fraticello che educatamente disse: “ma, Francesco, al mio paese i cavoli li seminano con le radici nella terra e le foglie fuori!” Francesco disse, sorridendo: “torna pure al tuo paese… perchè li hanno bisogno di un buon contadino… io ho bisogno di buoni frati.”
Per apprendere cose nuove dobbiamo creare condizioni di passività capaci di neutralizzare la naturale proiezione dei nostri sensi… proiezione che vela il rapporto con la realtà… se un maestro non crea queste condizioni di correzione di questo difetto… tutto il suo sapere non passerà nell’allievo il quale avrà orecchie per udire ma non ode, occhi per vedere ma non vede.